
Si parla poco degli anziani e di come possono vivere questo momento di emergenza; è vero che sono la categoria più a rischio a livello medico, ma risentono anche molto di queste forti limitazioni del comportamento e della libertà o socialità. Molti di loro si trovano ancor più soli ed isolati di quanto avviene normalmente, i loro figli o i loro nipoti sono più lontani, non possono andare frequentemente a trovarli come prima e spesso riducono anche le telefonate perché hanno tante incombenze quotidiane da gestire; come i nuovi ritmi dello smart working o le attività da far fare ai figli, e che la sera spesso sono stanchi di riprendere nuovamente il cellulare. Magari dall’altro lato la persona anziana aspetta soltanto una telefonata per fare due chiacchere. Sarebbe opportuno non alimentare l’isolamento, ma cercare per quanto possibile di contrastarlo. Mantenere i contatti con i familiari o gli amici è essenziale in quanto, non solo possono rallegrare l’umore e aiutare a trascorrere le giornate, ma anche a “non lasciarsi andare”, scambiarsi informazioni e a sentirsi ricercati.
Molti anziani hanno così la consapevolezza che i loro cari non li hanno dimenticati, e che alla fine di questo momento potranno riabbracciarli: questo aiuta a non perdere la speranza e la positività. Nonostante possa risultare complicato, potrebbe essere utile spiegare loro come usare i dispositivi per le videochiamate, fornirli di tablet, come alcune case di riposo hanno fatto, e dare loro la possibilità di incontrare i familiari tramite il video. Questa soluzione migliora il tono dell’umore, sia perché vedono i loro familiari, sia perché li tiene impegnati anche precedentemente alla telefonata: si preparano come se dovessero fare un incontro, si aggiustano, si cambiano il vestito e l’attesa li rende attivi emotivamente. Nonostante sia dunque un momento di forte cambiamento anche sotto il punto di vista delle abitudini, queste piccole accortezze li sosterranno ad affrontare nel migliore dei modi questi mesi.
Un consiglio è anche quello di aiutarli materialmente, come fanno molte associazioni di volontariato sul territorio italiano, ad esempio portando loro a casa la spesa, le medicine o altri beni di prima necessità per evitare che escano e si espongano a possibili rischi; se abbiamo qualche anziano vicino di casa, con le dovute precauzioni, possiamo compiere dei piccoli gesti per essergli vicini. Avere paura per le persone anziane o per tutti noi in questo momento è normale, ma ricordiamo alle persone anziane che ne hanno superate tante e hanno tutte le risorse per affrontare questo periodo. Forniamo loro informazioni utili e numeri telefonici utili per poter chiedere aiuto in ogni momento, cosi non si sentiranno soli.