
È vero che il nuovo coronavirus rimane presente sulle superfici lisce per parecchie ore?
Sì, è vero; la stabilità del SARS-CoV-2 è simile a quella che aveva già mostrato il virus SARS precedente. Ciò è affermato in una release del National Institute of Health (NIH) del 17 marzo 2020 sulla scorta dei risultati di uno studio collaborativo di cinque Università statunitensi, pubblicati due giorni fa sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine. Il virus è stato ritrovato nell’aerosol (che è il sistema solido/liquido di micro-particelle presenti nell’aria ambiente) fino a tre ore, su una superficie di rame fino a quattro ore, su una superficie di cartone fino a 24 ore e fino a tre giorni sulla plastica e l’acciaio inossidabile.
Esiste allora un meccanismo di trasmissione indiretta del virus non evitabile con le misure di contenimento (distanza fra individui, uso della mascherina, evitare luoghi affollati)?
Sì, esiste. È probabile che, a parità di capacità di diffusione del virus (forma recente e forma precedente di Virus Sars), il SARS-CoV-2 sia più infettivo perché viene diffuso molto facilmente dai pazienti infetti asintomatici o nella fase che precede i sintomi (meccanismo non presente con il virus precedente). È possibile che soggetti che non tossiscono né starnutiscono diffondano il virus con questo meccanismo indiretto. Per tale motivo è consigliato in corso di epidemia (ma vale come norma igienica generale), soprattutto per i soggetti asintomatici, il non scambiare i bicchieri e le posate e di curare con molta attenzione l’igienizzazione degli ambienti e delle superfici, insistendo soprattutto sulle maniglie delle porte e sulle superfici in plastica o laminato delle scrivanie e dei piani di lavoro. I ricercatori hanno dimostrato come il coronavirus venga inattivato banalmente disinfettando le superfici con una soluzione che contenga alcool al 62-71% o perossido di idrogeno allo 0,5% (candeggina). Queste norme diventano vitali per i soggetti che rimangono a casa (attenendosi alle prescrizioni delle autorità per il contenimento della pandemia). Essi sono principalmente pazienti asintomatici, che possono ospitare il virus senza averne conoscenza e quindi diffondere facilmente nella comunità l’infezione.