8 Ottobre 2016

Endobarrier: in Italia all’UPMC Institute for Health

Endobarrier: in Italia all’UPMC Institute for Health

L’Endobarrier, innovativa procedura per il controllo dell’obesità e del diabete mellito tipo 2, è disponibile presso l’UPMC Institute for Health Chianciano Terme.

L’obesità e il diabete possono provocare danni importanti agli organi vitali (cuore, reni, fegato) talvolta così gravi da renderne necessario il trapianto. Per questo motivo la medicina e la ricerca hanno cercato nuove tecniche che potessero risolvere queste patologie o comunque migliorare le condizioni delle persone che ne sono affette. Oltre alla già conosciuta chirurgia dell’obesità (chirurgia bariatrica), sono stati sviluppati recentemente dei trattamenti meno invasivi, praticabili per via endoscopica, con minima degenza pre e post-operatoria. Una procedura di questo tipo è l’Endobarrier, messa a punto negli Stati Uniti.

Si tratta di un dispositivo che produce effetti paragonabili all’intervento chirurgico di bypass intestinale. I vantaggi dell’utilizzo di questa tecnica, rispetto alle tecniche di chirurgia per l’obesità, sono molteplici. È una procedura:

  • meno invasiva in quanto non prevede l’utilizzo della chirurgia;
  • reversibile, perché il dispositivo, una volta inserito, può essere sempre rimosso;
  • meno costosa rispetto alla chirurgia tradizionale contro l’obesità.

L’Endobarrier è un tubo impermeabile e flessibile ancorato al bulbo duodenale che viene inserito attraverso la bocca del paziente, tramite l’uso di un endoscopio e sotto controllo radiologico, nel lume duodenale con l’obiettivo di ridurre l’assorbimento di cibo e modificare la produzione di insulina. In questo modo si crea una barriera tra il cibo e la mucosa intestinale. Il dispositivo può restare in sede fino a 12 mesi, poi viene rimosso.

I risultati dimostrano una perdita superiore al 40% dell’eccesso di peso, e soprattutto la remissione clinica del diabete di tipo 2 con un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento. L’Endobarrier, quindi, si pone come una terapia innovativa per il diabete tipo 2 e apre anche una serie di opportunità di ricerca biomedica per la comprensione dei meccanismi alla base di questa patologia.

L’Endobarrier è stato impiantato per la prima volta in Italia nel 2013 presso l’ISMETT IRCCS di Palermo, l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, grazie ad uno studio clinico finanziato dall’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC), che ora ripropone questa procedura presso l’UPMC Institute for Health a Chianciano Terme. La procedura è stata eseguita per via endoscopica dal Dott. Mario Traina, responsabile dell’Unità di Gastroenterologia, su pazienti seguiti dalla Dott.ssa Anna Casu, responsabile dell’Unità di Diabetologia.

Per maggiori informazione sull’Endobarrier clicca qui e/o contatta il nostro Centro.