27 Agosto 2018

ISMETT: salvata la bimba che non doveva nascere

ISMETT: salvata la bimba che non doveva nascere

All’ISMETT IRCCS di Palermo un trapianto straordinario salva la vita alla bimba che non doveva nascere.

Una bambina di 8 mesi con un’atresia delle vie biliari ed alcune patologie congenite al cuore, sviluppate già prima della nascita, salvata da un trapianto di fegato eseguito all’ISMETT IRCCS. I medici avevano consigliato alla mamma di abortire perché le speranze di sopravvivenza della bambina erano pochissime.

Questa storia inizia quando a Veronica viene comunicato che la bambina che porta in grembo ha un grave problema agli atri e ai ventricoli del cuore che non le avrebbe permesso di vivere. Unica soluzione possibile l’aborto. Ma una mamma non si arrende mai, per cui Veronica lascia il suo Paese, la Moldavia, in cerca di un secondo parere e soprattutto di una speranza. Ma anche in Turchia il responso è lo stesso. Veronica decide quindi di andare in Italia, a Roma, dove il medico che la visita le conferma che sarà molto difficile e che le possibilità di sopravvivenza sono pochissime.

Quando la bambina nasce, le sue condizioni sono già molto critiche. Viene trasferita all’Ospedale Bambin Gesù di Roma e a 4 mesi viene sottoposta al suo primo intervento al cuore. L’operazione va a buon fine ma la piccola subito dopo si aggrava. Le viene diagnostica un’atresia delle vie biliari, una patologia che porta all’insufficienza epatica. Le sue condizioni peggiorano sempre di più, costringendola a passare i suoi primi 8 mesi di vita in ospedale. Pesa appena 8 kg. Veronica si ritrova a parlare con la mamma di un altro bambino ricoverato che le fa il nome di un luminare per quel tipo di patologia: il Dott. Jean De Ville De Goyet, Direttore del Dipartimento di pediatria per la cura e lo studio delle patologie addominali e dei trapianti addominali presso l’ISMETT di Palermo. È considerato uno dei massimi esperti della chirurgia pediatrica addominale e del trapianto di fegato pediatrico. Ha eseguito nel corso della sua carriera oltre 500 trapianti su bambini, ottenendo risultati che sfiorano il 100 per 100 nel caso del trapianto da vivente.

Veronica contatta subito il Dott. De Ville. Quando la bimba arriva a Palermo non è più neanche in grado di respirare autonomamente e presenta anche un’insufficienza cardiaca, tutte conseguenze del cattivo funzionamento del fegato. Il Dott. De Ville decide di procedere con il trapianto di fegato per cercare di salvare la vita alla bambina. Veronica dona una parte del suo fegato. “Quello di Letizia – spiega Jean de Ville de Goyet – è stato un caso estremamente complesso. La piccola, infatti, presentava diverse anomalie congenite, era presente un’atresia delle vie biliari ma anche diverse anomalie vascolari e soprattutto una doppia anomalia nella vena porta che si presentava in posizione anatomica anormale ed anche molto ridotta di calibro.” Le condizioni della bambina spingono De Ville e il suo team a combinare due tecniche chirurgiche: la tecnica del bypass addominale e il trapianto di fegato. “Per poter trapiantare la piccola – continua de Ville – abbiamo dovuto operare utilizzando una combinazione di tecniche chirurgiche: l’utilizzo del bypass Mesorex per la ricostruzione della vena porta ed un ampliamento longitudinale della vena porta per prevenire una trombosi venosa associate al trapianto del fegato”.

La piccola ora sta bene è stata dimessa, passerà ancora qualche giorno in Italia e poi potrà finalmente andare in Moldavia e festeggiare a casa il suo primo compleanno. “Nei suoi primi dieci mesi – racconta Veronica – mia figlia non ha mai lasciato l’Ospedale. Non aveva mai visto un giardino, una casa, qualcosa di diverso rispetto alle stanze di terapia intensiva e le corsie degli ospedali. Solo a Palermo e dopo il trapianto, ha potuto conoscere la vita in famiglia fuori dall’ospedale. Ha potuto vedere il mare, gli alberi, il cielo. Non potrò mai smettere di ringraziare il Professor De Ville, l’ISMETT, tutta l’équipe medico-infermieristica che ha seguito la mia bimba. Per me, lei è un piccolo grande miracolo”.