“Quello che vogliamo fare con questo progetto è mettere a disposizione della sanità italiana un nuovo modello organizzativo che garantisca, senza toccare il paziente, la stessa qualità ed efficienza di una prestazione in ambulatorio o in ospedale” spiega il Prof. Vizzini.
Leggi l’articolo completo (pubblicato su La Prealpina, 5 novembre 2020, a cura di Rosi Brandi)